Numero 20/2024

Dal 2019 circa 25'000 persone all'anno esauriscono il diritto all'indennità di disoccupazione. Più della metà di queste (53%) trova un'occupazione entro un anno dall'esaurimento del diritto, mentre dopo cinque anni tale quota è di due terzi; dopo cinque anni, inoltre, il 15% è alla ricerca di un'occupazione e il 19% si è ritirato dal mercato del lavoro. Le persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni, le persone senza titolo professionale e le persone straniere sono colpite in modo sproporzionato dall'esaurimento del diritto all'indennità di disoccupazione. Chi ha esaurito il diritto all'indennità e si è reintegrato nel mercato del lavoro percepisce salari più bassi rispetto ad altri lavoratori. Inoltre, è più probabile che abbia un'occupazione atipica (lavoro a cottimo, a tempo determinato, ecc.). Questo è quanto risulta da una pubblicazione dell'UST.
Comunicato stampa

Il divario salariale complessivo tra donne e uomini ha continuato a ridursi, passando dal 18,0% nel 2020 al 16,2% nel 2022. Mettendo però a confronto i livelli salariali di donne e uomini con lo stesso profilo strutturale, nel 2022 la quota non spiegata delle differenze salariali per l'economia nel suo complesso è stata del 48,2%, contro il 47,8% nel 2020 e il 45,4% nel 2018. Nel il settore pubblico si osserva addirittura un netto rialzo di tale quota (49,6% nel 2022, del 46,7% nel 2020 e del 37,2% nel 2018). Il Canton Ginevra ha lanciato un sito web su cui vengono regolarmente aggiornati i dati relativi alle disparità nel Cantone.
Comunicato stampa

Dopo il picco raggiunto nel 2023, l'indice della carenza del personale qualificato nel 2024 è sceso del 18%. Questo sviluppo è dovuto principalmente al rallentamento economico che ha portato a una diminuzione del 7% dei posti vacanti pubblicati e all'aumento del tasso di disoccupazione dal 2,0% al 2,4%. Tuttavia, nel lungo termine, l'indice rimane superiore alla media. Nella classifica della carenza di personale qualificato gli specialisti delle professioni sanitarie occupano ancora una volta il primo posto. La carenza di personale qualificato è aumentata notevolmente tra gli elettricisti e gli elettronici ed è diminuita sensibilmente tra gli sviluppatori e gli analisti di software e applicazioni IT. Questo è quanto risulta dall'indice di carenza del personale qualificato 2024 (francese/tedesco) di Adecco e dell'Università di Zurigo.

Nel terzo trimestre del 2024 in Svizzera l'occupazione complessiva (agricoltura esclusa) è cresciuta dell'1,2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente (+0,2% al netto delle variazioni stagionali rispetto al trimestre precedente). Mentre l'occupazione nel settore secondario è cresciuta solo dello 0,7%, il settore terziario ha visto una crescita dell'1,3%. La maggiore crescita è stata registrata nei settori sanitario e sociale con un +3,8%. Nel terzo trimestre del 2024 le imprese hanno segnalato un totale di 98'800 posti vacanti, ovvero 14'000 posti in meno (-12,4%) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Sono leggermente diminuite le difficoltà nel reclutamento di personale qualificato. Nonostante le caute valutazioni delle imprese, le prospettive di impiego rimangono positive. Questo è quanto risulta dai dati dell'UST.
Comunicato stampa

La SECO ha pubblicato l'elenco delle professioni soggette all'obbligo di annuncio dei posti vacanti per il 2025. Il numero di generi di professione soggetti all’obbligo di annuncio dei posti vacanti è nuovamente aumentato rispetto agli anni precedenti: mentre nel 2024 il 3,2% degli occupati lavora in professioni soggette all'obbligo di annuncio, nel 2025 il tasso salirà al 6,5%. Tutti i generi di professioni che quest'anno erano soggetti all'obbligo di annuncio dei posti vacanti lo saranno anche nel 2025. Il genere con il maggior numero di occupati che il prossimo anno sarà soggetto all'obbligo di annuncio è quello del personale non qualificato addetto alle costruzioni, con 89'080 lavoratori. Dal 2025 saranno assoggettati anche i dirigenti nei servizi di vendita e di marketing e gli addetti di ristorazione. Le professioni vengono incluse nell'elenco se il tasso di disoccupazione è pari o superiore al 5%.  
Comunicato stampa

Il libro "Mesurer la valeur du plurilinguisme suisse" traduce in cifre i benefici economici del plurilinguismo in Svizzera. Al lavoro, un uomo che conosce almeno due lingue nazionali, in media guadagna l'8,3% in più rispetto a un collega con le stesse qualifiche che ne conosce solo una. Per quanto concerne le donne la differenza ammonta addirittura al 13%. Il libro dimostra inoltre che più in una regione il multilinguismo è diffuso sul lavoro, più sarà alto il salario medio (fino a +0,5% del salario medio nazionale).
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